Saggio critico e traduzione di una raccolta di racconti che, a più cinquant’anni dalla sua pubblicazione, gode dell’attualità di un classico degno di rappresentare un genere così fortunato in America Latina.
Maria Cristina Secci
Maria Cristina Secci è professore associato presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, dove coordina “Aulas Abiertas. Seminario permanente di studi linguistici e letterari su America Latina e Caraibi”. Ha tradotto, tra gli altri, Juan Villoro, Jorge Ibargüengoitia, Norma Huidobro, Roger Bartra e Marco Antonio Campos. È autrice del libro Con la imagen en el espejo. El autorretrato literario de Frida Kahlo, pubblicato dalla Universidad Nacional Autónoma de Mexico nel 2009, del volume La realidad según yo la veo: la ley de Jorge Ibargüengoitia, pubblicato dalla casa editrice messicana La Rana nel 2013, e della monografia Eva Mameli Calvino. Gli anni cubani 1920-25 (Franco Angeli 2017). Per le edizioni gran vía ha tradotto Ballata per mia madre di Julián Herbert, e La Piramide e Il testimone di Juan Villoro con il quale ha vinto nel 2017 il Premio AISI (Associazione Italiana di Studi Iberoamericani) per la migliore traduzione. È responsabile delle collane “dédalos” per gran vía e “tertulias” per UNICApress.